La malattia parodontale è una malattia infettiva/infiammatoria provocata dai microrganismi della placca batterica che colpiscono il parodonto, ovvero l’insieme di strutture che circondano il dente e lo mantengono saldamente attaccato all’osso.
La malattia parodontale, un tempo chiamata “piorrea”, è la causa più frequente di perdita dei denti negli adulti, provoca sintomi poco riconoscibili, può progredire e aggravarsi senza quasi accorgersene.
La malattia parodontale, se trascurata, inevitabilmente progredisce, portando alla completa distruzione dell’organo di sostegno dei denti con comparsa di mobilità fino alla loro perdita.
Il parodonto è formato da gengiva, osso, cemento radicolare e legamento alveolo dentale.
L’indagine accurata dei fattori di rischio (fumo,diabete,stili di vita..) e la diagnosi appropriata sono basi fondamentali per pianificare un piano di cura personalizzato con la finalità di ripristinare e mantenere i tessuti parodontali in condizione di salute.
Il Dott. Francesco Oreglia, specialista in parodontologia, segue, insieme ai suoi collaboratori, ogni singolo paziente per la cura della malattia parodontale, fino al raggiungimento dei migliori risultati possibili.
Studi scientifici indicano come le persone più avanti con l’età hanno una maggiore incidenza di malattia parodontale. Il 70% della popolazione oltre 65 anni è affetta da malattia parodontale.
L’abitudine del fumo è seriamente interconnessa con molte malattie gravi quali neoplasie, malattie polmonari o cardiovascolari e altre affezioni. I fumatori sono anche sottoposti ad un maggior rischio di sviluppare malattie parodontali.
Gli studi hanno dimostrato che il fumo è uno dei più significativi fattori di rischio nello sviluppo e nella progressione della malattia parodontali.
La Società Italiana di Parodontologia (SIdp) organizzazione accademica che unisce i massimi esperti e specialisti in parodontologia, ha recentemente organizzato una campagna di sensibilizzazione volta prima ai colleghi odontoiatri e poi al pubblico dal nome “Stili di Vita”.
La campagna di informazione ripercorre non solo i danni prodotti dal fumo ma anche le potenzialità d’aiuto per la cessazione di questa abitudine, attraverso collaborazione con i centri antifumo presenti sul territorio nazionale.
Per sindrome metabolica si intende una situazione clinica che comprende una serie di fattori di rischio e di sintomi che si manifestano contemporaneamente nell’individuo.
Questi sono spesso correlati allo stile di vita della persona (peso eccessivo, vita sedentaria) o a situazioni patologiche preesistenti (obesità, ipercolesterolemia, etc.) La sindrome metabolica è fortemente associata ad uno stile di vita poco salutare (dieta ricca di grassi e vita sedentaria) ed è predittiva di sviluppo futuro di diabete.
La parodontite è associata alla sindrome metabolica con un aumento dei parametri infiammatori sistemici, aumentando i livelli di lipidi e di glucosio.
La sindrome metabolica aumenta il rischio di sviluppo di diabete, una malattia che a sua volta aumenta il rischio di sviluppo della malattia parodontale.
Il diabete è presente nella popolazione mondiale intorno al 5% degli individui, ed in Italia è presente attorno al 3%, aumentando negli individui sopra i 65 anni, ovvero un individuo su 5 rischia di essere affetto da diabete.
La letteratura scientifica internazionale ha dimostrato come possa esserci un’associazione tra diabete non compensato e parodontiti e come la terapia parodontale unitamente al controllo glicemico possano portare ad un miglioramento di entrambe le condizioni di malattia.
Fermo restando che la malattia parodontale è un’infezione di origine batterica e che ci sono dei fattori di rischio significativi, quali il fumo e diabete che possono influire sulla progressione della malattia, la ricerca scientifica si sta orientando nell’individuare lo stato di salute psicofisico, come un elemento importante nel rischio di sviluppo o di progressione di malattie infiammatorie.
Alcune ricerche scientifiche hanno dimostrato come l’esercizio fisico legato alla prevenzione di malattie cardiovascolari possa essere anche legato alla prevenzione o al miglioramento degli effetti terapeutici della malattia parodontale.
La ricerca ha indicato che alcune persone possono essere geneticamente suscettibili alla malattia parodontale. Nonostante gli sforzi nel mantenere la bocca pulita e di proprio stile di vita appropriato, queste persone possono sviluppare fino a 6 volte un maggior rischio di contrarre la malattia parodontale. Identificare queste persone con dei test genetici potrebbe essere un’arma per una intercettazione precoce dei segni della malattia.
Il fisico di una donna va incontro a continui cambiamenti ormonali. Attraverso lo spazzolamento, l’uso del filo e dello scovolino, una dieta sana ed un esercizio fisico corretto ed unitamente all’astensione del fumo, si può mantenere una salute orale buona per tutto il periodo della vita. Tuttavia ci sono momenti come pubertà, gravidanza e menopausa che possono creare delle necessità particolari per il fisico. Durante questi periodi, la donna è sottoposta a cambiamenti ormonali che possono manifestarsi sui vari tessuti del corpo e anche sulle stesse gengive, rendendole particolarmente sensibili o magari reattive ai cambiamenti ormonali. Questo può renderle più suscettibili alle malattie gengivali, inoltre, recenti studi hanno suggerito che una donna in gravidanza con malattia parodontale può avere un aumento del rischio di partorire un bimbo prematuro o sottopeso. Anche per questo le visite specialistiche parodontali permangono una intercettazione precoce e la cura della malattia parodontale.
Lo stress interferisce con la salute generale, in particolare con l’ipertensione, il tumore, la depressione ed altre problematiche. Molti non sanno che lo stress è anche un fattore di rischio della malattia parodontale, le ricerche scientifiche dimostrano che lo stress rende il nostro organismo meno abile nella difesa verso le infezioni, fra le quali è inclusa la malattia parodontale.
Qualcuno vi ha mai detto che digrignate i denti durante il sonno? Questa forma di parafunzione si chiama bruxismo ed è un evento relativamente comune. Serrare e digrignare i denti attraverso il bruxismo possono portare a scaricare una forza eccessiva sui denti e sui tessuti di supporto che a loro volta possono facilmente sviluppare gli esiti di perdita di attacco osseo in soggetti affetti da malattia parodontale.
I nostri trattamenti odontoiatrici sono mirati alla soluzione di problemi funzionali, scheletrici ed estetici del cavo orale.
Il nostro esperto team odontoiatrico si aggiorna costantemente e formato sull’utilizzo di tecniche e strumenti all’avanguardia per la formulazione di diagnosi accurate.
Abbiamo come obiettivo quello di offrire un trattamento odontoiatrico mirato alla soluzione di problemi funzionali, scheletrici ed estetici del cavo orale.
Assieme al paziente verranno considerate tutte le diverse opzioni terapeutiche, un attento esame del cavo orale e se necessario una raccolta dati come fotografie, radiografie e modelli studio.
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